Da sempre “Obiettivo Campania - Sapori e Tradizioni” ha sostenuto quelle iniziative tese a favorire la filiera corta dei prodotti coltivati o trasformati in modo artigianale. Ma cos'è la filiera corta dei prodotti agricoli? È la capacità di un imprenditore agricolo di raggiungere i consumatori in modo diretto, bypassando tutte quelle figure (intermediari, grossisti e distributori) che concorrono inevitabilmente a far lievitare i costi prima che i prodotti arrivino sulle nostre tavole. Quindi una reale filiera corta dovrebbe poter soddisfare alcuni parametri: un maggior guadagno per l'agricoltore e per il consumatore..? La garanzia di prodotti di qualità a costi più contenuti.
Notevoli sforzi sono stati fatti da enti ed associazioni di categoria per sostenere i mercatini degli agricoltori, organizzati nelle piazze dei centri urbani ad alta densità abitativa come ad esempio Napoli, Benevento, Salerno, Caserta, ma anche Aversa, Portici, San Giorgio a Cremano e tantissimi altri Comuni campani. I mercatini del contadino, i mercatini del biologico, quelli di Campagna Amica, o della CIA ecc.: tutte iniziative lodevoli, ma secondo il mio modesto parere sono ancora lontane dal concetto che ho di filiera corta; se è pur vero che in questi mercatini i consumatori ed i produttori (domanda/offerta) si incontrano direttamente (eliminando di fatto le figure intermedie della filiera), non sempre è detto che c'è una vera convenienza per entrambi. Ad esempio il produttore che si sposta dalla propria azienda per raggiungere la città, deve mettere in conto tutta una serie di costi fissi da caricare sui prodotti e se non ha un volume di affari che gli consente di spalmare detti costi fissi, sarà il consumatore a farne le spese. L'imprenditore, inoltre, andando a vendere nei mercatini, si trasformerà da agricoltore a commerciante, di fatto sottrarrà ore preziose da dedicare al proprio lavoro nei campi. Si tenga presente che mediamente le ore utili per raggiungere il mercatino, scaricare dal veicolo i prodotti, preparare l'esposizione della merce da vendere, ricaricare nuovamente i prodotti invenduti e a fine giornata raggiungere la propria azienda per riscaricare i prodotti invenduti, costa all'agricoltore (mediamente 4 ore di lavoro); a questo si aggiunga la giornata di lavoro dell'addetto alla vendita. Anche se non sei un economista, un commercialista o ragioniere, è facile immaginare che i benefici di cui in premessa sono spariti.

Ecco perché nasce la “Filiera corta dei Prodotti Naturali”
Acquistare prodotti coltivati in modo naturale a costi accessibili a tutti è una realtà: il buono che tutti possono acquistare è una verità assoluta, non discutibile..!
raccoltaPrendiamo ad esempio un territorio rurale, supponiamo che esso sia incastonato tra le valli dell'Appennino Sannita e immaginiamo che la stragrande maggioranza di questi terreni non subisca trattamenti di alcun tipo... Ed ora basta immaginare: sei a Santa Croce del Sannio in provincia di Benevento; sei in un'area rurale cosiddetta svantaggiata, con il vantaggio però, di essere al cospetto di un territorio agricolo di qualità in cui è possibile ancora coltivare prodotti senza l'utilizzo di alcun trattamento, rispettando le stagionalità delle colture: un luogo in cui tanti prodotti hanno mantenuto il sapore e l'aspetto della lavorazione artigianale.
Qui trovi ancora migliaia di campi condotti in modo naturale. La stragrande maggioranza degli agricoltori non usa diserbanti nei propri terreni; per loro sarebbero solo un costo da sommare a quello per un maggior numero di ore di lavoro e di gasolio per i mezzi agricoli da utilizzare alla scopo, con il risultato che questi costi inciderebbero sui prodotti. È necessario sottolineare che queste considerazioni nascono dall'osservazione del territorio e sono frutto dell'esperienza personale fatta in oltre vent'anni di attività giornalistica dedicata al mondo rurale. È d'uopo un'altra precisazione, considerato che tra i miei lettori ci sono molti agronomi, operatori di settore, tecnici e consulenti di aziende agricole, che ritengono l'agricoltura biodinamica un argomento da sciamani, dichiaro subito che non tutti i prodotti agricoli (coltivati o trasformati) di eccezionale qualità (le vere eccellenze) sono alla portata di tutte le tasche, ma ce ne sono diversi che lo sono anche per gli “incapienti”; la “Filiera corta dei Prodotti Naturali”, alias maggior guadagno per l'agricoltore, certezza di qualità dei prodotti e notevole risparmio per il consumatore, è realizzabile solo in alcune aree, in determinate condizioni e solo per alcune colture. A questo si aggiunga un altro ingrediente: il consumatore (desideroso di essere “partenr” dell'agricoltore), disposto a recarsi direttamente in azienda non solo per acquistare i prodotti, ma che sia propenso anche a raccoglierli.

Poche righe per comprendere la valenza del Progetto.
“Pes' misur' 'e qualità”: così recita il vecchio adagio, ma come applicarlo in agricoltura? Facciamo una prova?
Problema:
In un campo in cui insistono alcune piante di noci, sul quale non viene fatto alcun trattamento, si danno appuntamento i consumatori su invito dell'agricoltore per partecipare alla raccolta di dette noci. Considerata l'annata di eccezionale qualità, partendo da un prezzo medio delle noci di euro 7 al kg. al dettaglio, considerato che l'agricoltore non ha spese di manodopera (dovrà solo periodicamente potare le piante) e non ha spese di trasporto per portarle al mercato, a che prezzo venderà ai consumatori le proprie noci?

Come aderire
Per aderire all'iniziativa è necessario inviare il proprio contatto via whtsApp al seguente numero: 3382842145. Verrete informati su tutte le attività che verranno realizzate. Periodicamente verranno proposte, inoltre, alcune iniziative gratuite per le quali sarà obbligatoria la prenotazione.

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