Eventi

dino lauriLe occasioni in cui è possibile incontrare i cultori e gli studiosi di storia locale sono rare, ma l'iniziativa tenutasi ieri nel Piano di Palma, presso il palazzo Ducale, ha richiamato medievisti, storici, archeologi ed architetti appassionati di monumenti storici. L'occasione è stata la presentazione dell'ultimo lavoro dell'Arch. Prof. Federico Cordella, edito da Michelangelo 1915 Editore: “Il Palazzo Aragonese di Palma Campania”. Ancora oggi il sito reale è oggetto di ricerca e l'autore, in questo volume, oltre a ripercorrere le più importanti ricerche, ha inserito alcune inedite scoperte. “questo mio ultimo lavoro è un ulteriore tassello da lasciare ai giovani che vorranno continuare il lavoro di ricerca sin qui svolto” questo il commento dedicato ai giovani del Prof. Cordella, il quale ha anche sottolineato che “le ultime ricerche non sono sinonimo di un lavoro concluso, ma molto ancora c'è da scoprire e da raccontare ai posteri. Pubblicare le ricerche e le scoperte legate alla storia di un territorio significa non dimenticare le nostre radici, ma soprattutto conoscerne le origini”. Di grande pregio è il lavoro svolto da Dino Lauri che, in qualità di Editore, sta portando avanti un progetto di valorizzazione delle tante risorse storiche e artistiche che caratterizzano Palma Campania e le aree limitrofe. Per dare maggiore forza alle attività di ricerca Lauri ha inteso editare anche un video https://www.youtube.com/watch?v=5RTXt59EQlI  per dare maggiore visibilità a questo sito reale e dimora della nobiltà non solo partenopea.

È da diverso tempo che organizzo attività didattiche per gli Istituti Alberghieri della nostra regione, negli ultimi anni ho avuto modo di costatare che i Dirigenti scelgono in modo oculato le competizioni alle quali partecipare. Ormai la tendenza è quella di intercettare attività e progetti tesi a dare una ulteriore formazione, anche extracurricolare, ai propri allievi.

La Rassegna Nazionale Enogastronomica “ Antonio Esposito Ferraioli” che si tiene presso l'Alberghiero “Ten CARABINIERI Marco Pittoni” di Pagani (SA), è unica nel suo genere, considerato che non è solo un momento di scambio culturale tra gli allievi, ma è anche e sopratutto un modo unico di far “lavorare” i futuri professionisti del food, provenienti da altre regioni di Italia, con le nostre eccellenze, storiche, paesaggistiche e agroalimentari. L'obiettivo è quello di coniugare le capacità e le competenze acquisite dagli alunni, durante il loro percorso formativo, applicando le loro conoscenze per la promozione di tutto quanto è presente sul nostro territorio e lasciare nella loro mente un segno indelebile delle nostre bellezze.

A tal fine sarà dato un tema affinchè i ragazzi sviluppino una ricetta in cui gli ingredienti principali sono i nostri prodotti tipici. Ma anche gli alunni di sala sono coinvolti in questo grande evento i quali dovranno realizzare bevande alcoliche o analcoliche, sempre legate alle nostre produzioni. Un evento senza tallone di Achille, considerato che anche gli allievi di accoglienza turistica, come prova di gara, sono chiamati a proporre tour turistici; quindi essi dovranno studiare le caratteristiche paesaggistiche e culturali della nostra regione simulando itinerari e viaggi alla scoperta della Campania.

 

Programma:

Mercoledì, 20 aprile 2022

Ore 15,00 Arrivo scuole ospiti - Accoglienza e sistemazione alberghiera

Ore 18,00 Saluti del Dirigente Scolastico Prof.ssa Rosanna ROSA - Presentazione della “Rassegna”

Ore 18,30 Rassegna “ACCOGLIENZA TURISTICA”

Ore 20,00 Cena

 

Giovedì, 21 aprile 2022

Ore 08,30 Briefing scuole ospiti

Ore 09,00 Rassegna “Bar”

Ore 13,00 Pranzo

Ore 14,00 Rassegna “CUCINA” - Rassegna “SALA/VENDITA”

Ore 19,00 Cena

 

Venerdì, 22 aprile 2022

Ore 09,00 Visita guidata a Pagani

Ore 13,00 Pranzo di gala

In memoria di Tonino, saluti della famiglia Esposito Ferraioli

Premiazioni e saluti - Chiusura della Rassegna

 

Mercoledì 30 e giovedì 31 Marzo, presso la location “Il Triclinio del Fauno”, situata alla c/da Pino (Bn), si è tenuto il primo Corso di Wedding Manager in Campania. Wedding planner, wedding manager, chef, sommelier e giornalisti di settore hanno relazionato e condotto una due giorni all’insegna della formazione. 

La prima sensazione a pervadere piacevolmente l’animo dei presenti, è stata la location: chiunque si trovi ospite presso questa splendida struttura non può non percepire la pace e la tranquillità. L’edificio, caratterizzato dalle grandi dimensioni e dalla cura dei dettagli, appare svettante e in posizione sopraelevata in una sorta di paradiso terrestre. Risulta infatti possibile osservare il monte Taburno dalla sua miglior prospettiva, sicuramente uno spettacolo da non perdere! Anche all’interno la struttura risulta superiore alle aspettative dell’ospite; sorprendente l’attenzione e la cura dedicate all’estetica e all’arredamento degli ambienti interni.

Il Corso è stato organizzato da Stefania Arrigoni, fondatrice del progetto Assowedding Milano, Tina D'amore, coordinatrice dei Corsi di Formazione Assowedding per la Campania, Michela Maccaferri, Executive Chef e Maitre di sala, e Gianni Mancini, direttore della location “Il Triclinio del Fauno”.

L’iniziativa, hanno tenuto a sottolineare gli organizzatori, è nata dalla considerazione che in Campania non sono mai stati realizzati corsi  specifici per manager capaci di immaginare, pensare e pianificare l’evento del matrimonio, di seguire e organizzare tutti i passaggi di preparazione alle nozze e di gestire problematiche relative sia alla realizzazione che alla regia dell’evento stesso: una figura pronta a saper appagare le richieste dei propri interlocutori. Un professionista in grado di saper soddisfare le richieste che arrivano anche da oltre confine: infatti sono sempre più numerose le coppie che arrivano dall'estero desiderose di sposarsi in Italia.

Molteplici sono stati i temi trattati, da come organizzare una prova menù a come comprendere le esigenze degli sposi, dalle dinamiche che possono scaturire quando a presenziare alla prova menù si hanno molteplici amici e/o familiari degli sposi alle particolari esigenze dei commensali per le intolleranze alimentari e di come porre rimedio allorquando tali problematiche non vengono comunicate tempestivamente. 

L’iniziativa singolare e inedita per la Campania, ha avuto quale scopo di far comprendere ai partecipanti che il Wedding Manager deve essere in grado di saper gestire anche il personale di cucina e di sala, in quanto la buona riuscita della cerimonia è tale se essa risulta essere impeccabile in tutte le sue fasi, come ad esempio l’importanza di trattare ogni singolo ospite con riguardo, a prescindere dal legame che quest’ultimo presenti con gli sposi, oppure saper osservare se sussistono nel personale quelle caratteristiche indispensabili di discrezione e eleganza. 

A questo Primo Corso ne seguiranno altri, considerato che il o la Wedding Manager è un figura professionale che spazia nelle sue competenze, riuscendo a coordinare vari aspetti dell'organizzazione della cerimonia ed è quindi necessaria una continua attività di aggiornamento. Tale figura professionale appare sicuramente meglio conosciuta e più ben inserita rispetto al passato; nel prossimo futuro sostituirà la figura del wedding planner, proprio per le sue elevate competenze gestionali, organizzative e di coordinamento.

Con questo primo Corso, si è inteso trasferire dette competenze, grazie all’intervento di esperti che si sono succeduti nella due giorni sannita; tra i relatori: Alex Gentile, chef della location “Il Triclinio del Fauno”, Gigi Di Maria, giornalista, e Maria Di Rosa, sommelier, che all’unisono hanno sottolineato come il rapporto che intercorre tra le diverse categorie professionali coinvolte nell’organizzazione delle nozze sia fondamentale e come sia fondamentale un’accorta comunicazione e sinergia tra le varie figure, dal personale di sala a quello di cucina, e come questi debbano interagire con i sommelier, il maitre e il wedding manager.

Tra i vari argomenti trattati, vi è stato il gradimento da parte dell’utenza della valorizzazione del territorio e di come esso possa essere gradito agli sposi rappresentandolo, durante la cerimonia, attraverso le tradizioni locali culinarie e le eccellenze agroalimentari che esso esprime.

Interessanti inoltre gli interventi dei relatori tesi a far comprendere che il wedding manager deve saper immaginare il matrimonio non solo come uno tra gli eventi sociali più significativi che un individuo affronta nel corso della propria esistenza; questo genere di cerimonia è in grado di riunire un elevato numero di persone e di conseguenza è anche un’occasione per la promozione di un prodotto.

Attraverso la scelta del cibo ad esempio, così come la scelta dei vini o della birra, è possibile sponsorizzare una linea di prodotti: un vero manager deve saper sfruttare ogni occasione per la riuscita dell’evento e deve saper cogliere tutte quelle occasioni tese a fare business. 

All’evento hanno partecipato i partner che hanno sostenuto l’iniziativa: “Il Birrificio del Sannio” di Sergio Amore, Pasquale Sostini, flower designer, e Polilop Wedding.

 

                                                                                      Delia Cassetta

WhatsApp Image 2022 03 21 at 15.55.58 1International School of Italian Wedding
CORSO DI SPECIALIZZAZIONE WEDDING MANAGER
Sono sempre più richieste le figure professionali in grado pianificare o di creare il progetto di un evento, in particolar modo di un matrimonio.
Il corso di Specializzazione  si prefigge di offrire ai partecipanti una preparazione completa approfondendo in primo luogo la figura del Wedding Planner, una figura professionale che necessita di una formazione specifica e verticale: un progettista in grado di immaginare, pensare e pianificare l’evento del matrimonio, di seguire e organizzare tutti i passaggi di preparazione alle nozze e di gestire problematiche relative sia alla realizzazione che alla regia dell’evento stesso: una figura pronta a saper appagare le richieste dei propri interlocutori. Un professionista in grado di saper soddisfare le richieste che arrivano anche da oltre confine: infatti sono sempre più numerose le coppie che arrivano dall'estero desiderose di sposarsi in Italia. Le nostre tradizioni, le bellezze paesaggistiche, l'enogastronomia, in nostri artigiani orafi, gli stilisti, i designers e la storia, ogni giorno ci ricordano cosa vuol dire vivere all'italiana; questo è quanto un Manager deve far rivivere ai propri clienti, soprattutto quelli che fanno migliaia di chilometri per convolare a nozze nel nostro Paese.
Per completare la formazione del Wedding Manager, il Corso prevede anche una parte dedicata alla figura del Private Events Planner.
I partecipanti riceveranno una formazione in grado di saper gestire tutte le risorse coinvolte nella pianificazione di un matrimonio, tesa a non disattendere le aspettative dei propri clienti.

Triclinio fauno smallLe attività si terranno, il giorno 30 e 31 marzo presso l'incantevole struttura “Il Triclinio del Fauno”. Tra i relatori del corso vi saranno Weddin Manager, giornalisti del food, chef, sommelier e maître.
L'Organizzazione e il programma didattico sono stati realizzati a cura della Scuola Internazionale del Wedding Italiano e della direzione organizzativa del Triclinio:
Stefania Arrigoni
Founder Assowedding Milano Autore e Coordinatore Progetto Formativo.
Dal 98 nel mondo degli Eventi, organizza Conventions, Exhibitions e Circuiti Fieristici ed è consulente per prestigiose Location nell'organizzazione di Fam Trip e Study Tours. Nel 2007 avvia il progetto Assowedding Milano con cui ha sviluppato e avviato il primo esame nazionale di Certificazione Professionale per Wedding Planner. Autore e Coordinatore di diversi progetti formativi professionali, è Formatore per le materie introduttive alla Professione Wedding Planner.
Michela Maccaferri
Wedding Trader e coordinatore Eventi presso “ T'a” Milano Catering.
Ha lavorato presso i più importanti Catering milanesi. Il suo ruolo si riferisce a quelle delicate fasi del client oriented e del customer service, dal momento in cui gli Sposi richiedono un sopralluogo ed un preventivo, fino a tutto il post evento. Coordina tutta l'attività che si svolge a contatto con il cliente, in sinergia con l'area commerciale. Per Assowedding, insegna i requisiti fondamentali per distinguersi come Wedding Trader.
Tina D'Amore
Wedding Planner & Events.
Coordinatore dei Corsi di Formazione Assowedding per la Campania
Il suo ruolo è quello di saper progettare l'evento nei minimi dettagli e saper interpretare le esigenze degli Sposi.
Gianni Mancini
Manager della Location “Il triclinio del Fauno”
Profondo conoscitore dei prodotti agroalimentari artigianali e sostenitore delle produzioni autoctone: le uniche in grado di raccontare un territorio, ricco di storia e tradizioni, vocato all'agricoltura, alla zootecnia e ai prodotti trasformati della filiera lattiero casearia

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Progetto AMiCA

La Regione Campania ha un patrimonio genetico, sia vegetale che animale, di grande interesse scientifico per la biodiversità degli ecosistemi naturali ed agrari che esso rappresenta. Questo patrimonio ampiamente riconosciuto anche per l’elevato valore economico e storico-culturale (oltre 500 PAT iscritti all’Elenco, 27 produzioni a marchio DOP, IGP ed STG riconosciute ) rappresenta solo una parte delle Risorse Genetiche che rischiano l’estinzione o l’abbandono come è evidenziato nel Repertorio Regionale riportate nell’Anagrafe nazionale. Il Proggetto AMiCA (Azioni a sostegno delle Microfiliere zootecniche per la valorizzazione delle risorse genetiche Campane Autoctone e delle relative produzioni) ha l'obiettivo di valorizzare alcune di queste risorse di interesse agricolo e alimentare di particolare pregio.

Le Azioni previste in seno al progetto sono:

a) attività a carattere informativo, divulgativo e dimostrativo finalizzate alla costituzione di “Comunità del cibo” della filiera zootecnico-cerealicola legate alle produzioni autoctone campane, soprattutto quelle a rischio di estinzione- presenti in areali interni della Campania attraverso la sottoscrizione di protocolli di intesa fra tutti gli attori delle filiere
coinvolte.

b) azioni divulgative e di formazione presso le scuole per sensibilizzare e portare a conoscenza dei consumatori più giovani l’enorme patrimonio di agrobiodiversità della Campania e l’importanza di preservarla nel futuro anche attraverso scelte consapevoli di modelli di alimentazione sostenibili.

c) incontri territoriali che confluiranno nella Giornata Nazionale per la Biodiversità da utilizzare come occasione di confronto con i “territori” e le “filiere” sulle attività in tema di salvaguardia dell’agrobiodiversità su cui sviluppare gli interventi nell’ambito della PAC 2021-2027.

Il Prof. Ivan De Giulio, attualmente, oltre ad essere un brillante imprenditore agricolo, è un cultore della storia locale, autore di diversi libri, ma soprattutto un professionista che ha dedicato la sua vita all'insegnamento. Sabato 25 settembre sarà presentato l'ultimo suo lavoro: "La mia vita per la patria" - BIOGRAFIA DEL TENENTE TOMMASO CARBONE

 

Da sempre “Obiettivo Campania - Sapori e Tradizioni” ha sostenuto quelle iniziative tese a favorire la filiera corta dei prodotti coltivati o trasformati in modo artigianale. Ma cos'è la filiera corta dei prodotti agricoli? È la capacità di un imprenditore agricolo di raggiungere i consumatori in modo diretto, bypassando tutte quelle figure (intermediari, grossisti e distributori) che concorrono inevitabilmente a far lievitare i costi prima che i prodotti arrivino sulle nostre tavole. Quindi una reale filiera corta dovrebbe logo obiettivo campaniapoter soddisfare alcuni parametri: un maggior guadagno per l'agricoltore, e per il consumatore? La garanzia di prodotti di qualità a costi più contenuti.
Notevoli sforzi sono stati fatti da enti ed associazioni di categoria per sostenere i mercatini degli agricoltori, organizzati nelle piazze dei centri urbani ad alta densità abitativa come ad esempio Napoli, Benevento, Salerno, Caserta, ma anche Aversa, Portici, San Giorgio a Cremano e tantissimi altri Comuni campani. I mercatini del contadino, i mercatini del biologico, quelli di Campagna Amica, o della CIA ecc.: tutte iniziative lodevoli, ma secondo il mio modesto parere sono ancora lontane dal concetto che ho di filiera corta; se è pur vero che in questi mercatini i consumatori ed i produttori (domanda/offerta) si incontrano direttamente (eliminando di fatto le figure intermedie della filiera), non sempre è detto che c'è una vera convenienza per entrambi. Ad esempio il produttore che si sposta dalla propria azienda per raggiungere la città, deve mettere in conto tutta una serie di costi fissi da caricare sui prodotti e se non ha un volume di affari che gli consente di spalmare detti costi fissi, sarà il consumatore a farne le spese. L'imprenditore, inoltre, andando a vendere nei mercatini, si trasformerà da agricoltore a commerciante, di fatto sottrarrà ore preziose da dedicare al proprio lavoro nei campi. Si tenga presente che mediamente le ore utili per raggiungere il mercatino, scaricare dal veicolo i prodotti, preparare l'esposizione della merce da vendere, ricaricare nuovamente i prodotti invenduti e a fine giornata raggiungere la propria azienda per riscaricare i prodotti invenduti, costa all'agricoltore (mediamente 4 ore di lavoro); a questo si aggiunga la giornata di lavoro dell'addetto alla vendita. Anche se non sei un economista, un commercialista o ragioniere, è facile immaginare che i benefici di cui in premessa sono spariti.

Ecco perché nasce la “Filiera corta dei Prodotti Naturali”
raccoltaAcquistare prodotti coltivati in modo naturale a costi accessibili a tutti è una realtà: il buono che tutti possono acquistare è una verità assoluta, non discutibile..!
Prendiamo ad esempio un territorio rurale, supponiamo che esso sia incastonato tra le valli dell'Appennino Sannita e immaginiamo che la stragrande maggioranza di questi terreni non subisca trattamenti di alcun tipo... Ed ora basta immaginare: sei a Santa Croce del Sannio in provincia di Benevento; sei in un'area rurale cosiddetta svantaggiata, con il vantaggio però, di essere al cospetto di un territorio agricolo di qualità in cui è possibile ancora coltivare prodotti senza l'utilizzo di alcun trattamento, rispettando le stagionalità delle colture: un luogo in cui tanti prodotti hanno mantenuto il sapore e l'aspetto della lavorazione artigianale.
Qui trovi ancora migliaia di campi condotti in modo naturale. La stragrande maggioranza degli agricoltori non usa diserbanti nei propri terreni; per loro sarebbero solo un costo da sommare a quello per un maggior numero di ore di lavoro e di gasolio per i mezzi agricoli da utilizzare alla scopo, con il risultato che questi costi inciderebbero sui prodotti. È necessario sottolineare che queste considerazioni nascono dall'osservazione del territorio e sono frutto dell'esperienza personale fatta in oltre vent'anni di attività giornalistica dedicata al mondo rurale. È d'uopo un'altra precisazione, considerato che tra i miei lettori ci sono molti agronomi, operatori di settore, tecnici e consulenti di aziende agricole, che ritengono l'agricoltura biodinamica un argomento da sciamani, dichiaro subito che non tutti i prodotti agricoli (coltivati o trasformati) di eccezionale qualità (le vere eccellenze) sono alla portata di tutte le tasche, ma ce ne sono diversi che lo sono anche per gli “incapienti”; la “Filiera corta dei Prodotti Naturali”, alias maggior guadagno per l'agricoltore, certezza di qualità dei prodotti e notevole risparmio per il consumatore, è realizzabile solo in alcune aree, in determinate condizioni e solo per alcune colture. A questo si aggiunga un altro ingrediente: il consumatore (desideroso di essere “partenr” dell'agricoltore), disposto a recarsi direttamente in azienda non solo per acquistare i prodotti, ma che sia propenso anche a raccoglierli.

Poche righe per comprendere la valenza del Progetto.
“Pes' misur' 'e qualità”: così recita il vecchio adagio, ma come applicarlo in agricoltura? Facciamo una prova e vediamo se riesci a rispondere al seguente quesito:
In un campo in cui insistono alcune piante di noci, sul quale non viene fatto alcun trattamento, si danno appuntamento i consumatori su invito dell'agricoltore per partecipare alla raccolta di dette noci. Considerata l'annata di eccezionale qualità, partendo da un prezzo medio delle noci di euro 7 al kg. al dettaglio, considerato che l'agricoltore non ha spese di manodopera (dovrà solo periodicamente potare le piante) e non ha spese di trasporto per portarle al mercato, a che prezzo venderà ai consumatori le proprie noci? SIA BEN CHIARO, QUESTO TEOREMA E' APPLICABILE SOLO IN ALCUNI CASI E IN PARTICOLARI CONDIZIONI 

Come aderire
Per aderire all'iniziativa è necessario inviare il proprio contatto via whtsApp al seguente numero: 3459214222.. Verrete informati su tutte le attività che verranno realizzate. Periodicamente verranno proposte, inoltre, alcune iniziative gratuite esclusivamente per i consumatori che periodicamnete partecipano alle attività programmate in seno alla "Filiera Corta dei prodotti Naturali". ovviamente sarà obbligatoria la prenotazione.

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Postato da Gigi Di Maria
- Mar 18, 2022
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